Il caso Uber: lasciamo ai consumatori finali la scelta


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A marzo 2013 Uber, app mobile tramite cui si richiede un autista privato, è sbarcata a Milano, seguita poi dall’apertura della sede romana a maggio. Dopo il grande successo riscosso negli Stati Uniti e nelle principali capitali europee, l’idea dell’apertura italiana è stata conseguente al fatto che il servizio potesse collocarsi bene nella cultura del paese e che potesse creare un’innovativa alternativa nel settore dei trasporti. Inoltre, la decisione è stata presa considerando il numero molto alto di eyeball effettuati dagli utenti (ovvero quante volte le persone che già avevano scaricato l’app nelle altre città hanno cercato il servizio anche a Milano, sperando di trovarlo).

Uber introduce una profonda innovazione in quanto crea un’alternativa premium per il consumatore finale, combinando un servizio classico come quello degli NCC (noleggio con conducente) e la tecnologia.

Essendo un’esperienza molto completa, la tariffa, che viene calcolata dal momento in cui l’utente sale fisicamente sull’auto e non da quando la richiede, è il 20% più alta rispetto al taxi.

Introduciamo così un’altra opzione nel mondo dei trasporti: se si sta andando ad un meeting, in aeroporto o ad un evento si può richiedere Uber, senza dover per forza essere muniti dei contanti, visto che il pagamento avviene direttamente tramite carta di credito alla fine della corsa.

In alcune città dove Uber ha iniziato ad operare ci si è dovuti scontrare con un mercato regolamentato da leggi scritte decenni fa, quando gli smartphone ancora non erano stati inventati. E così l’azienda, per dimostrare quanto il servizio sia diventato importante per i cittadini, ha chiesto ai diretti interessati di far sentire la propria voce con petizioni. Ogni volta che è successo, si sono scomodate migliaia di persone nel giro di pochissime ore, al fine di dimostrare quanto il servizio abbia apportato un netto miglioramento al sistema dei trasporti e quanto loro non vogliano rinunciarvi. Non potrebbe essere diversamente, visto che oramai le più importanti azioni della nostra giornata, lavorativa e privata, passano attraverso il telefonino.

La diffusione del servizio avviene maggiormente tramite passaparola, portando ad una rapida crescita del numero degli utenti in diversi ambiti, da quello della moda a quello delle aziende e delle università, solo per citarne alcuni.

Il suo successo è racchiuso nelle due facce che lo caratterizzano: da un lato una forte anima internazionale, dimostrata dalle 33 città in tutto il mondo in cui è presente e dalla continua interazione che avviene tra queste, dall’altro un profondo aspetto locale, dovuto dal team, dalle scelte strategiche e dalle partnership.

Uber attualmente apre in media una città a settimana, volendosi concentrare quest’anno sullo sviluppo di Europa e Asia.

In realtà quest’azienda ha agevolato un sistema da sempre esistente ma poco aggiornato. Il fatto di poter richiedere in tempo reale un’autista tramite l’app non fa altro che essere in linea con le esigenze di dinamicità degli utenti che hanno poco tempo e si spostano molto frequentemente.

Inoltre il settore dei trasporti non può più permettersi di rimanere separato dalla tecnologia, dovendo così allinearsi coi tempi per permettere alle capitali di progredire al passo degli incredibili ritmi d’innovazione a cui oramai sono sottoposte.

Altro grande aspetto innovativo del software è il fatto di poterlo utilizzare allo stesso modo in tutte le parti del mondo: si può scaricare l’app a Parigi e utilizzare il servizio a Londra o New York City o Singapore con la stessa facilità e immediatezza. Questa caratteristica è particolarmente apprezzata dalle persone che viaggiano spesso per lavoro e possono così mantenere le stesse abitudini.

Il servizio è considerato estremamente sicuro, per questo è molto apprezzato dalle donne, e copre aree delle città dove prima era molto difficile trovare un taxi. Proprio dall’esigenza di ricevere un’auto in tutte le zone, anche le più lontane dal centro, di San Francisco, nasce l’idea di creare questa app.

Credo che l’arrivo di Uber debba essere visto non come una minaccia, ma come un’occasione per migliorare in generale tutto il settore dei trasporti. Una volta che gli utenti saranno abituati a viaggiare con un servizio di alta qualità ad un prezzo accessibile, ogni mezzo di trasporto dovrà adeguare i propri standard. Questo migliorerà non solo la quotidianità dei cittadini, ma anche l’immagine di ciascuna città nel proprio paese e all’estero.

Pensiamo che ogni genere di innovazione apprezzata dai consumatori porti un inevitabile progresso in qualsiasi ambito essa venga attuata.

Questa è la ragione per cui abbiamo anche sempre affermato di essere aperti a qualunque genere di concorrenza: perché la competizione fa bene a tutti, noi per primi, rendendoci vigili e sempre protesi in avanti.

Il libero mercato deve diventare in ogni settore regola base per il miglioramento di città internazionali come Milano e Roma, centri nevralgici dell’innovazione italiana.

 

 

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Autore:


Laureata in Economia Aziendale all'Università Bocconi di Milano e in Marketing alla ESCP Europe di Parigi, attualmente Community Manager di Uber. Nutro un profondo interesse per tutto ciò che riguarda il mondo delle startup, di cui scrivo su Startup Now - Panorama.it. Due grandi passioni: la radio e tutto ciò che guarda in avanti.

21 Risposte a "Il caso Uber: lasciamo ai consumatori finali la scelta"

  1. stefano brandoni scrive:

    Mi aspetto da Milano innovazione e avanguardia.Un servizio utilissimo, moderno e diverso da quello del normale taxi. Voglio poter scegliere come spendere i miei soldi.

     

  2. luca scrive:

    Tutti abbiamo diritto di spendere i nostri soldi come vogliamo..ma tutti hanno il DOVERE di seguire le regole che esistono nella civiltà…uber incluso…questo fa la differenza tra una società civile e la jungla..

  3. gianluca scrive:

    Il servizio Ncc esiste gia …si serva degli NCC autorizzati ed avrà lo stesso servizio..in maniera legale sicura autorizzata

  4. luca scrive:

    Cancellare commenti scomodi non vi fa onore …come difensori dei consumatori dovreste dare il giusto spazio anche alla controparte…o no ?…

  5. luca scrive:

    Uno spazio alla controparte non lo fornite..? Devo pensare che date spazio alla Lavezzi perché avete degli interessi in comune..?

    • Redazione CDM scrive:

      Come può leggere più ampiamente qui http://www.consumatoridirittimercato.it/chi-siamo/ Consumatoridirittimercato.it è uno spazio di dibattito e approfondimento che ospita articoli, commenti, aggiornamenti, trend sui temi più attuali del consumo in Italia e a livello internazionale per spingere le istituzioni e il mercato a utilizzare la consumer policy come fattore di sviluppo. Il nostro obiettivo è stimolare l’analisi e il dibattito nell’intento di favorire approfondimenti  immuni da luoghi comuni e facili suggestioni, attraverso un confronto aperto ma autorevole e documentato tra i protagonisti del mercato, delle istituzioni e del mondo accademico.

      Se intende proporre un suo articolo può contattare la nostra Segreteria di Redazione a questo indirizzo email redazione@consumatoridirittimercato.it il Comitato di Redazione potrà così prendere in considerazione la sua proposta.

      Grazie per l’attenzione

  6. luca scrive:

    Grazie a voi lo preparo al più presto anche se è tutto in rete..come il comunicato del comune dove chiarisce che uber non rispetta la legge

  7. Andrea Missaglia scrive:

    Ammesso e non concesso che Uber violi la legge (i comunicati stampa di Palazzo Marino non fanno testo), credo che una legge che limita così fortemente la concorrenza meriti di essere modificata.

    • Lucataxi scrive:

      oggi il Giudice di Pace del Foro di Milano respingendo i ricorsi, non degli NCC, ma di Uber, ha ribadito che anche in questo Paese esistono delle leggi che vanno rispettate, come del resto nel paese di origine di Uber, e che non basta presentare innovazioni vere o presunte, (tutti i radiotaxi sono dotati di app molto migliori di quella di Uber) per fare i propri comodi. La sentenza di oggi permetterà alle forze dell’ordine di agire nella piena consapevolezza di essere dalla parte della ragione.

  8. luca scrive:

    Ah..scopro adesso che i comunicati stampa di un comune e gli accertamenti della polizia locale e della finanza non fanno testo…strano pensavo che avessero ancora un senso le leggi in Italia come nel resto del mondo…mi sbagliavo…se le può interessare le stesse normative europee escludono alcuni servizi ( taxi ) dalle direttive europee sul libero mercato…oltremodo vorrei capire come è possibile avere concorrenza quando il prezzo del taxi viene deciso dal tassametro che è comunale… Concludo dicendo che in un paese civile se vuoi cambiare una legge , devi fondare un partito ,devi essere eletto,devi vincere le elezioni ,avere una maggioranza,fare una legge nuova con l approvazione di tutti…non fare come si vuole e vedere cosa succede…negli Usa i loro autisti vengono arrestati….

  9. luca scrive:

    Del resto anche gli africani che vendono le borse contraffatte fanno concorrenza ma abusivamente…come Uber…per ricordare

    DIRETTIVA 2006/123/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 12 dicembre 2006 relativa ai servizi nel mercato interno

    21) I servizi di trasporto, compresi i trasporti urbani, i taxi e le ambulanze nonché i servizi portuali, sono esclusi dal campo di applicazione della presente direttiva.

  10. Luisa Crisigiovanni scrive:

    Oggi anche su Repubblica si scrive che UBER, app per trovare auto con conducente, sembra più efficace di qualsiasi decreto sulle liberalizzazioni deì taxi. L'innovazione tecnologica fa paura perché  offre soluzioni  a bisogni reali  e diffusi aggirando la mediazione politica e la difesa ad oltranza di posizioni rendita. Non solo è un'idea smart, ma chissà che non possa essere dispirazione anche per altri settori.     

    • luca scrive:

      L innovazione tecnologica portata da questi sedicenti luminari non ha portato nulla…perché la app sono gia in possesso dei radiotaxi di tutta Milano da ormai due anni..la stessa innovazione è ben accetta se pero segue le regole di concorrenza e di servizio che tutti gli operatori seguono… la posizione di rendita come dice lei è come aver acquistato un bar…pagandoci avviamento affitto e tutto il resto..il tassista ha acquistato una licenza paragonabile al bar…e come specifica l Agenzia delle Entrate si paga una sorta di avviamento attività…dichiarando davanti al comune il passaggio dietro pagamento e ovviamente pagando il 23 % di tasse…come il bar…quindi la rendita di posizione come dice lei non esiste piu da 25 anni…

  11. luca scrive:

    Ed infatti in tutto il mondo sono seguiti,sanzionati e a San Francisco anche arrestati…si trova tutto in rete..la Sig.na Lavezzi dovrebbe anche spiegare come mai il prezzo della corsa può variare a seconda delle condizioni ambientali traffico e non dipendenti dalla loro volontà ( cosi è scritto sul loro sito ) ..a NY è successo che una corsa di tre miglia è stata pagata. 137 dollari solo perché era capodanno…o Los angeles 220 dollari per 8 miglia…dovrebbe anche spiegare l aumento del 300 % in occasione dell’ Uragano Sandy…sfruttamento della disperazione della gente…io lo chiamo così…POTETE TROVARE TUTTO IN RETE E SU WIKIPEDIA…sono americani…si fingono gentili ma fanno quello che vogliono per il loro interesse…vedi IRAQ AFGHANISTAN e tra poco SIRIA…la storia lo dice non io…AMEN

  12. luca scrive:

    Da Wikipedia…
    During New Year’s Eve 2011, surge pricing reached levels as high as seven times the normal rates, causing outrage in response to charges such as $135 for a one-mile trip.[33] Uber co-founder Travis Kalanick responded by explaining, “Because this is so new, it’s going to take some time for folks to accept it. There’s 70 years of conditioning around the fixed price of taxis.”Traduzione via google: Durante il Capodanno 2011, i prezzi in salita hanno raggiunto livelli pari a sette volte i tassi normali, provocando indignazione, in risposta ad accuse come 135 dollari per un viaggio di un miglio. Uber co-fondatore Travis Kalanick risposto spiegando: “Perché questo è così nuovo, sta andando a prendere un po ‘di tempo per la gente ad accettarla. C’è 70 anni di condizionamento intorno al prezzo fisso di taxi

  13. luca scrive:

    A Milano per farsi pubblicità hanno fatto credere che avrebbero portato i gelati ai bambini degli istituti ospedalieri…che secondo me non hanno visto nulla…chiediamo alla Uber le foto della consegna dei gelati..mai viste…chiediamo alla Uber come mai non pagano le tasse in Italia anche se il servizio è svolto in Italia..chiediamo come mai portano in giro gratis i direttori dei giornali che ovviamente parlano bene di loro anche se illegali…ci sono le prove in rete di tutto ciò…ed infatti sta indagando la Guardia di Finanza…se volete altre info UBER NO THANKS…su Facebook…questo sito di consumatori non ha nulla da dire al riguardo..?…

  14. gianluca scrive:

    A casa mia …prima si cambiano le leggi e poi ci si adegua….gli americani affiancati da laureati italiani strafottenti tipo Lavezzi ….prima fanno quello che vogliono in barba alle leggi …..poi piangono….e poi chiedono alle leggi di adeguarsi
    ..puro stile fascista.americano….vedi ultime guerre inventate dagli USA solo per il loro interesse…VERGOGNATEVI…SOPRATTUTTO I LORO COLLABORATORI ITALIANI

  15. Lucataxi scrive:

    Per chi ha ancora dubbi sull'illegalita di Uber…" aspettiamo il parere del Giudice di Pace " cosi dice Uber…ed ora eccolo qui…

     

    oggi il Giudice di Pace del Foro di Milano respingendo i ricorsi, non degli NCC, ma di Uber, ha ribadito che anche in questo Paese esistono delle leggi che vanno rispettate, come del resto nel paese di origine di Uber, e che non basta presentare innovazioni vere o presunte, (tutti i radiotaxi sono dotati di app molto migliori di quella di Uber) per fare i propri comodi. La sentenza di oggi permetterà alle forze dell’ordine di agire nella piena consapevolezza di essere dalla parte della ragione.

  16. crsitina giani scrive:

    Oggi mi sono documentata e, nonostante la perplessità del dover fornire in numero della carta di credito (chissà se le ricaricabili vanno bene?)  volevo scaricare l'app di Uber per provare ad utilizzare il servizio in quelle situazioni in cui trovare/chiamare un taxi è un'autentica impresa, vedi ad esempio Mediolanum Forum Assago (Mi)in occasione di eventi non particolarmente "di grido" che finiscono a tarda ora. Ho trovato anche dei codici promozionali che, ammesso effettivamente siano tali, offrono la prima corsa a un prezzo particolarmente conveniente. Lasciando da parte tutte le considerazioni sulla legalità o meno del servizio o sulla sua convenienza economica attuale e futura, non mi sembra di avere letto considerazioni  su cosa comporta scaricare l'app sul proprio smartphone? Altro che privacy. Per installarla devo consentire  in blocco una serie di autorizzazioni che mi sembra vadano al di la di quelle ovviamente necessarie per poter fruire del servizio, quali ad esempio la localizzazione.  A titolo esemplificativo ne riporto testualmente alcune: Account personali "consente a un'applicasione di aggiungere o rimuovere gli account e di eliminare la password; ulizzare le credenziale dell'acccount",  Informazioni personali " consente ad un'applicazione di leggere tutti i dati dei contatti (inidirizzi) memorizzati nel dispositivo. Le applicazioni dannose possono usarlo per inviare dati dell'utente a terzi";  Controlli Hardware. Effettua foto e video "consente all'applicazione di scattare fotografie con la fotocamera .Questo consente all'applicazione di raccogliere in qulasiasi momento le immagini che la fotocamera sta inquadrando" etc, etc..

    Non è fidarsi un pò troppo?  In conclusione, sarò poco "moderna" ma il "test" del servizio  lo rimando a data da destinarsi……in caso di bisogno continuerò a chiamare il radio taxi, anzi ora mi memorizzo tutti i numeri delle varie centrali.

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