Open Data: Regione Lombardia sempre più trasparente e digitale


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Partiamo dal concetto di Open Data (dati aperti), ovvero: l’opportunità che le Pubbliche Amministrazioni hanno di rendere disponibili i dati in proprio possesso in un formato e con licenze d’uso tali da consentirne non solo la consultazione, ma anche la rielaborazione, il riutilizzo anche per fini commerciali.

Open Data è una questione di trasparenza ma non solo, rappresenta anche un valido strumento per l’innovazione e la crescita, tanto sociale quanto economica, i dati della Pubblica Amministrazione posso essere utilizzati da chi può farne del business, cittadini e imprese possono collaborare con le amministrazioni per produrre servizi che non sarebbero altrimenti in grado di realizzare, almeno in tempi brevi e nella situazione economica attuale.

Open Data non è una questione solo informatica, fatta di formati digitali che rispettino “standard aperti” o di infrastrutture che rendano facilmente disponibili i “dataset” pubblicati, ma anche di normativa, ancora in evoluzione, e soprattutto di mentalità che deve cambiare.

Lo scenario normativo nazionale è in costante evoluzione, possiamo citare (senza voler essere esaustivi): l’articolo 52 dell’attuale Codice dell’Amministrazione Digitale è intitolato “Accesso telematico e riutilizzo dei dati delle pubbliche amministrazioni”; il Decreto crescita 2.0 ha un intero titolo “Amministrazione digitale e dati di tipo aperto”; per le Pubbliche Amministrazioni vi sono degli obblighi di pubblicazione di dati in formato aperto nell’articolo 18 del “Decreto sviluppo bis” e nell’articolo 1 comma 32 della “Legge anticorruzione”; è appena stato approvato dal Consiglio dei Ministri un decreto sul “riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità trasperenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni”, questo decreto sancisce il fatto che tutto ciò che viene pubblicato dalla Pubblica Amministrazione è da considerarsi in “formato aperto” (salvo esplicita indicazione contraria motivata).

In tutto ciò Regione Lombardia già nel 2012 ha cominciato a muovere i primi passi: abbiamo pubblicato l’Agenda Digitale Lombarda, prevedendo un’area prioritaria di interventi per la valorizzazione del patrimonio informativo pubblico; abbiamo stabilito dei criteri di attuazione e ci siamo dati una governance interna (ci siamo organizzati in un gruppo di coordinamento, dei referenti per ogni Direzione Generale e un gruppo di supporto tecnico per la realizzazione dei dataset).

Nel marzo 2012 è stato attivato il portale dati.lombardia.it attraverso il quale abbiamo pubblicato, ad oggi, oltre 370 “dataset”; anche il nostro geoportale sta pubblicando la cartografia, ove possibile, con licenza d’uso “aperta”; la licenza d’uso che abbiamo scelto di adottare è la Italian Open Data Licence 2.0 che consente a chiunque l’utilizzo libero dei dati che pubblichiamo chiedendo solo di citare la fonte.

Consideriamo appena all’inizio l’attività di ricerca di informazioni pubblicabili, all’interno del patrimonio informativo dell’Ente e anche del “Sistema Regionale” (di cui fanno parte diverse società e agenzie), e sarà ancora lunga.

Riteniamo però molto lusinghieri i risultati che stiamo ottenendo: il portale nazionale dati.gov.it pone Regione Lombardia come secondo ente per numero di dati rilasciati (dopo l’ISTAT).

Le nostre statistiche d’uso presentano una crescita costante di consultazioni e di download, segno che i dati sono presentati e utilizzabili anche in consultazione in modo facile, ma che c’è anche un interesse a utilizzare le informazioni scaricate in applicazioni differenti, anche per fini commerciali; per citare un esempio, un’azienda che si occupa di cartellonistica pubblicitaria ha integrato il proprio applicativo con dati da noi forniti (sugli impianti sportivi) per offrire servizi personalizzati ai propri clienti.

Nel dicembre 2012 abbiamo premiato 10 applicazioni prodotte da giovani tra 18 35 anni che hanno partecipato al concorso OpenApp Lombardia; erano in concorso applicazioni per device mobili e per il web (superando addirittura i risultati di un analogo concorso bandito nel 2011 dalla città di New York), che hanno fatto uso di almeno una “dataset” da noi pubblicato, e i premiati hanno potuto fruire non solo dei premi in danaro ma anche di occasioni di visibilità e opportunità lavorative offerte da 15 aziende sponsor.

Per la realizzazione del portale dati.lombardia.it abbiamo preso a modello le migliori esperienze statunitensi e questo ci ha consentito di realizzare, rapidamente e a costi molto contenuti, un portale open data all’avanguardia e di facile utilizzo, con strumenti per addetti ai lavori ma anche per il cittadino che vuole solo consultare le informazioni che rendiamo disponibili, con un potente motore di ricerca all’interno di tutti i dataset pubblicati e con la possibilità di filtrare i dataset in vari modi.

Per il futuro, oltre a continuare l’attività di pubblicazione dei dataset (che significa anche attivare un sistema coordinato di data governance), stiamo cercando collaborazioni sia a livello nazionale che europeo, con l’obiettivo di condividere standard e risorse, cercare di realizzare una rete dei dati aperti, esplorare anche paradigmi più evoluti rispetto a quello dell’Open Data, quale il Linked Open Data (dati non solo aperti ma anche collegabili tra loro indipendentemente da chi li produce).

Nel frattempo abbiamo reso pubbliche anche delle Linee guida che presentano per una condivisione con le Amministrazioni lombarde, il nostro modello di produzione e presentazione dei “dati aperti”.  Stiamo ora sperimentando con un gruppo di Comuni e di loro aggregazioni, la possibilità di attuare presso di loro lo stesso modello, condividere la piattaforma tecnologica per pubblicare i loro dati, oppure rendere cooperanti tra loro diversi portali (anche con tecnologie differenti). Vogliamo creare una rete di portali “federati” all’interno della quale siano rintracciabili i dataset indipendentemente da chi li pubblica.

Approfondimenti

“Vademecum per l’Open Data”, Ministero Pubblica Amministrazione e l’Innovazione

“Come si fa Open Data? Istruzioni per l’uso per Enti e Amministrazioni Pubbliche” , Associazione Italiana Open Government

“Libro Bianco per il riutilizzo dell'informazione del settore pubblico”, progetto EVPSI

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Autore:


Laureato nel 1996 Scienze dell’Informazione dell’Università Statale di Milano, da allora lavora per Regione Lombardia. All’inizio, si è occupato di ambienti di cooperazione on-line e social per gli operatori della Cultura. Poi del Sistema Informativo dell'Ente, di sicurezza informatica e dello sviluppo di servizi innovativi per il territorio. Attualmente segue i progetti attuativi dell’Agenda Digitale Lombarda, specialmente legati ai temi dell’open data e alla scuola digitale.

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