Reti transeuropee di telecomunicazioni a banda larga


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Connecting Europe Facility” (CEF), un titolo suggestivo  per un programma di grande importanza economica e forte impatto politico. Un impegno notevole, 50 miliardi di euro, per migliorare le reti europee di trasporto, energia e della banda larga, presentato dalla Commissione europea il 29 giugno 2011, con la proposta di un nuovo piano finanziario pluriennale per il periodo 2014-2020, che comprende la creazione di un strumento integrato per investire in infrastrutture prioritarie per l’Unione. Ai rilevanti investimenti comunitari dovranno aggiungersi ulteriori risorse del settore pubblico nazionale e privato, attivando finalmente i tanto attesi (e discussi) Project bond. Sarà la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) a coordinare la complessa operazione, in stretta collaborazione con la Commissione europea, per attirare l'interesse degli investitori del mercato dei capitali, illustrando e valorizzando  le opportunità di investimento a lungo termine a reddito stabile.

Il meccanismo per collegare l'Europa prevede in particolare 9,2 miliardi di euro per sostenere gli investimenti in reti a banda larga veloci e ultraveloci e in servizi digitali paneuropei. Gli obiettivi sono: migliorare la competitività dell'economia europea, favorendo le PMI; promuovere l'interconnessione e l'interoperabilità delle reti nazionali e l’accesso a tali reti; sviluppare un mercato unico digitale.

Vengono stabilite priorità per i progetti di interesse comune: reti a banda larga ultra-veloce che garantiscano la velocità di trasmissione dati di 100 Mbps e superiori; reti a banda larga per collegare le regioni insulari e periferiche con le regioni centrali dell'Unione assicurare in quelle regioni che le velocità di connettività a banda larga permettono la trasmissione dei dati di almeno 30 Mbps; sostegno alle piattaforme delle infrastrutture di servizi digitali; azioni che permettono di realizzare sinergie e l'interoperabilità tra diversi progetti di interesse comune nel settore delle telecomunicazioni; progetti di interesse comune che potranno  includere servizi elettronici già attuati nell’ambito di altri progetti comunitari come il programma ISA “Interoperability solutions for European public administrations”.

 

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