Politica dei consumatori del Governo Monti*


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di Claudio De Vincenti

Uno degli ultimi provvedimenti presi dal Ministero dello Sviluppo Economico, di concerto con quello dell’Ambiente e quello dell’Agricoltura, è il decreto che riduce gli incentivi per le energie rinnovabili, allineandoli ai costi. Tra le ragioni che hanno spinto a prendere questa decisione,  c’è la volontà di frenare la crescita fuori controllo dei relativi oneri sulle bollette, senza però penalizzare il settore. Si tratta di un taglio che – se anche non si tradurrà meccanicamente in una diminuzione delle tariffe – dovrebbe però  evitare nuove impennate della bolletta elettrica.  Ed è, questo, solo un esempio di ciò che intendiamo per difesa dei consumatori.

Se  il governo Monti è un esecutivo costretto, dal peso del debito pubblico e dalle sue conseguenze negative nel contesto dell’attuale congiuntura internazionale,  ad effettuare tagli alle spese e una politica di austerity,  contestualmente però è determinato a non perdere di vista gli interessi concreti dei cittadini-consumatori.  A riprova, un dato di fatto: le due misure fondamentali prese negli  ultimi mesi, il “Salva Italia” e il “Cresci Italia”, non certo a caso contengono norme, dirette e indirette, che li tutelano.

E’ questo, infatti, l’obiettivo che ci ha spinto – solo per citare alcune innovazioni – a voler rendere più efficace la “class action” o a voler introdurre maggiore concorrenza nei servizi pubblici locali, o a tutelare di più le micro imprese dalle pratiche ingannevoli, così come previsto dal Codice del Consumo.

 

 

*La versione integrale sarà pubblicata sul numero 2/2012

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