Architettura delle scelte e tutela del consumatore


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La ricerca psicologica ed economica degli ultimi quaranta anni ha posto sotto gli occhi di tutti che gli esseri umani deviano in maniera sistematica dalle previsioni della teoria della scelta razionale.  Sulla base di tali risultati sono state elaborate, nella letteratura giuridica, proposte riconducibili a un approccio di “paternalismo libertario”. Il paternalismo libertario riconosce l’esigenza di una protezione paternalistica degli individui rispetto ai propri errori, ma ritiene che tale protezione debba passare attraverso una buona “architettura delle scelte”, e non attraverso l’imposizione di obblighi e divieti.

Il paternalismo libertario sembra compatibile con alcune linee di evoluzione del diritto che, quanto meno in Europa, sono emerse con chiarezza negli ultimi decenni. Uno dei settori che meglio esemplificano questa tendenza è rappresentato dalle discipline di tutela dei consumatori.
 
La tutela dei consumatori non passa attraverso vincoli rigidi alla libertà contrattuale delle parti (nella forma di clausole imposte, prezzi calmierati, etc.), ma attraverso meccanismi volti a garantire una decisione ponderata e consapevole da parte del consumatore. Ad esempio: doveri di informazione da parte del professionista; diritto del consumatore di recedere dal contratto, “senza alcuna penalità e senza specificarne il motivo”, entro un certo numero di giorni, nel caso di contratti a distanza e contratti conclusi fuori dai locali commerciali; tendenziale nullità di alcune clausole vessatorie, particolarmente svantaggiose per il consumatore, ma salva la possibilità per il professionista di provare che le clausole sono state oggetto di specifica trattativa con il consumatore.

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