Quanto (non) sanno gli italiani di r.c. auto


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e Lorenzo Zucchi

Nell’ambito delle iniziative relative alla campagna ‘Guido Sicuro’, organizzata dal Ministero dello Sviluppo economico, in collaborazione con un pool di associazioni di consumatori (Altroconsumo, Codici, ACU, Casa del consumatore e Confconsumatori), si è svolta ad aprile di quest’anno un’indagine esplorativa del mondo dell’assicurazione r.c. auto, che ha permesso di fotografare la situazione conoscitiva degli assicurati. 
 
Più di 1700 italiani hanno risposto a un questionario online strutturato come quiz con domande a risposta multipla o dicotomiche, testando la propria conoscenza su argomenti quali, tra gli altri, il sistema bonus malus, l’attestato di rischio e l’indennizzo diretto. Lo stesso questionario è stato veicolato a un campione rappresentativo della popolazione in altri 3 paesi europei: Belgio, Portogallo e Spagna. Non si sono riscontrate differenze significative, nel senso che il livello di conoscenza dell’r.c. auto in Italia è assolutamente assimilabile a quello degli altri Paesi, senza essere per questo entusiasmante. Un utente medio ha dato 16 risposte giuste su 23, cadendo più frequentemente su infortuni del conducente, decreto Bersani e sistema carta verde. L’ignoranza emersa su alcuni aspetti è sicuramente dovuta all’indolenza di certi automobilisti che non si attivano per cambiare polizza e cercare la polizza più conveniente, inoltre più del 20% non è a conoscenza che la compagnia deve inviare l’attestato di rischio almeno 30 giorni prima della scadenza della polizza e il 40% crede che in caso di contratto a tacito rinnovo si possa disdire fino a un mese prima. 
 
Anche la concentrazione sempre maggiore del mercato, con i primi 5 gruppi che assommano una fetta pari al 69% e una
distribuzione territoriale delle agenzie che penalizza il sud Italia, non aiuta il consumatore a muoversi tra le offerte delle varie compagnie. Spesso, insieme alla copertura r.c. auto vengono proposte coperture extra, probabilmente inducendo il consumatore a pensare che queste garanzie, come l’infortunio al conducente, la KASKO, il furto o l’incendio siano parte integrante della r.c. auto stessa, che invece copre i danni a terzi. 
 
Gli italiani sono confusi anche riguardo al funzionamento del cosiddetto sistema bonus malus: nel 15% dei casi si perdono nel differenziare classe interna e classe universale, oltre in alcuni casi a sottostimare o sovrastimare i miglioramenti di classe legati al comportamento alla guida degli anni precedenti. Sicuramente più recente (2007) e molto meno conosciuto è il decreto Bersani, che apre un ventaglio di possibilità di risparmio alle famiglie che già possiedono un veicolo assicurato all’interno del proprio nucleo familiare: ad esempio, l’opportunità per un diciottenne neopatentato di acquisire per un veicolo della stessa tipologia la classe di merito di uno dei genitori, circostanza che il 57% dei rispondenti dichiara di non conoscere. 
 
Un vero e proprio mondo a parte riguarda, all’interno dell’universo r.c. auto, la lista di esclusioni e rivalse che permette alle compagnie assicurative, fatto salvo il risarcimento dei terzi danneggiati, in alcuni casi specifici di richiedere all’assicurato in tutto o in parte quanto abbiano dovuto risarcire. Tali esclusioni variano da compagnia a compagnia anche se si dividono in due categorie: esclusioni e rivalse che fanno riferimento a comportamenti che violano le disposizioni di legge e quelle che fanno riferimento alle informazioni fornite dall’assicurato. Note alla popolazione italiana sono, però, l’esclusione da patente scaduta, da guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti. 
 
L’indagine dimostra che, quali che siano le dinamiche dell’accaduto, l’assicurato italiano tende sempre a fare riferimento alla propria compagnia assicurativa. 
 
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