Un nuovo progetto della società civile


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Introduzione

Questo secondo decennio del XXI secolo risente dell’onda di ritorno degli eventi che hanno caratterizzato il primo decennio, una prima bolla “tecnologica” iniziale con dei settori che sembravano promettenti come l’ICT – le tecnologie panacea del mondo delle telecomunicazioni e dell’informazione, che invece hanno mostrato profondi limiti – seguita da quella tristemente nota legata ai “sub-prime” e ai vari strumenti finanziari esotici collegati. La globalizzazione, poi, che sembrava una grande opportunità di crescita per aziende di ogni dimensione e di benessere per i cittadini, ha mostrato appieno i limiti e i difetti: dalla delocalizzazione e alla riorganizzazione sbilanciata del mercato delle merci e dei servizi. La crisi finanziaria è quindi diventata strutturale, sistemica, mettendo in difficoltà tutte le classi sociali, allargando la forchetta fra i più e meno abbienti, depauperando quella fascia sociale una volta definita ceto medio. Sono quindi cambiati gli equilibri sociali: le ideologie che hanno caratterizzato il XX secolo, e che sembravano dare delle ricette condivisibili e traducibili in linee operative, non si sono rivelate più applicabili alle nuove sfide. 


In questo contesto, l’Italia ha risentito fortemente anche dell’invecchiamento della popolazione e della scarsa natalità, mentre la crisi degli stati nord-africani e sub-sahariani ha aumentato la pressione dei flussi migratori su tutto il continente europeo. Ma soprattutto in Italia si è risentito delle difficoltà di una classe politica e dirigente non sempre all’altezza della situazione, spesso concentrata su facili slogan per ottenere consenso nel breve periodo invece che impegnata a trovare soluzioni reali per i problemi del Paese.
Un segno tangibile della disillusione verso la classe politica è rappresentato, ad esempio, dalla scarsa affluenza elettorale, che ha visto meno di un elettore su due recarsi alle urne nelle ultime elezioni amministrative. La crisi di rappresentanza, però, non ha solo riguardato la classe politica (specchio di una parte del paese) ma anche la classe dirigente, spesso focalizzata nella egoistica difesa dei propri interessi.

 

La risposta della società civile e l’iniziativa di ProXit

 

A questa crisi di rappresentanza, deleteria per la tenuta del sistema economico e sociale italiano, ha cominciato a rispondere con maggiore forza la società civile, anche con nuove forme di organizzazione che consentissero a realtà diverse di mettere insieme le proprie esperienze e potenzialità a favore del rinnovamento del Paese. Il punto di partenza per associazioni e fondazioni, è stato quello di provare ad abbandonare progetti sino ad ora focalizzati solo sul proprio “terreno di riferimento”, per proporre idee condivise anche con altri soggetti sociali, a volte antagonisti, consapevoli tutti di dover trovare un punto d’incontro…un humus favorevole alla crescita del paese per rilanciare l’innovazione, la formazione e la ricerca. 

 

ProXit (acronimo di “Progettare per l’Italia”) nasce proprio con questo spirito, un’iniziativa di quasi trenta tra associazioni e fondazioni unite da un’unica idea di fondo: aiutare il Paese proponendo soluzioni concrete ai problemi percepiti come più importanti sia dai cittadini “comuni”, sia dagli esperti di vari settori. Non solo un “network di network”, quanto una piattaforma aperta con lo scopo di essere un punto di incontro e di discussione tra i diversi soggetti, singoli e associati, e per tutti quelli che vogliono dare un loro contributo e alimentare costantemente un serbatoio di idee innovative da mettere a disposizione di chi governa l’Italia. Chi contribuisce all’attività di ProXit lo fa in maniera aperta, con una discussione libera da opinioni precostituite, e assolutamente svincolata da logiche di partito e schieramento partitico. Da questo processo nasce, probabilmente, un’azione politica nel senso primigenio del termine: un contributo neutro al governo della “polis”. 


Dopo due anni di lavoro intenso, informale e volontario, il progetto si è costituito in associazione il 2 dicembre 2014. Presidenti di associazioni di rilevanza nazionale hanno aderito allo statuto come soci fondatori e altri si uniranno per contribuire attivamente a “ProXit”.


Durante la fase preparatoria, sono stati organizzati diversi  “Tavoli delle idee” sui temi di Sanità, Giustizia, Investimenti, Tassazione e Politiche Fiscali, Tecnologia e media per l’Innovazione, Energia. 


ProXit propone un metodo indipendente e democratico: gli esperti che partecipano ai tavoli di discussione abbandonano i propri interessi di partenza (siano essi governativi, aziendali, associativi) per offrire “soluzione concrete” ai problemi del Paese. E’ proprio per favorire  la rottura di quel potenziale vincolo di appartenenza che ai partecipanti ai tavoli viene chiesto di non “firmare” le proposte a cui hanno lavorato. Tali contributi confluiscono quindi in  una specifica piattaforma telematica (la “Piattaforma delle Idee”) all’interno del sito ProXit. Le idee partono così dal basso in modo anonimo, vengono discusse e aggiornate, per poi essere votate. Le proposte individuate saranno così considerate dagli aderenti al network senza alcun preconcetto, legato alla provenienza dei redattori, ma solo in base alla qualità dell’idea stessa o all’urgenza del problema che potrebbe contribuire a risolvere.  

 

Per identificare le proposte più interessanti fra le diverse sviluppate, vi sono delle finestre temporali durante le quali la piattaforma viene utilizzata esclusivamente per consentire la votazione delle stesse da parte di tutti coloro, soci ed amici delle associazioni partecipanti a ProXit, che accedono al sito nel periodo indicato. I soci di ProXit e chiunque voglia contribuire saranno quindi presto chiamati a scegliere tra le prime idee emerse nei tavoli.

 

Esempi di alcune proposte sviluppate in ProXit


Tra i tavoli di discussione, ad esempio, quello “Tecnologie e Media per l’Innovazione” ha individuato proposte rappresentative di sette macrogruppi relativi ad aree di grande interesse per gli aderenti al confronto e che rispondono maggiormente alle richieste di tutela da parte dei consumatori: 1 – PMI e nuove imprese innovative, 2- media tradizionali e new media, 3 – cultura, 4 – infrastrutture e smart cities, 5 – proprietà intellettuale, 6 – modelli di business e concorrenza, 7 – pubblica amministrazione. 


Molte proposte considerano le potenzialità offerte dalla digitalizzazione di molti processi che consentono al cittadino e alle aziende, piccole e grandi, di interagire fra di loro e con le amministrazioni e gli altri soggetti pubblici e privati. Si sottolinea il grande cambiamento al quale occorre fornire risposte: non esistono quasi più gli intermediari e si prediligono i rapporti diretti fra fornitore di contenuti e/o servizi e gli utilizzatori finali. Si tratta pertanto di suggerire misure che incentivino l’innovazione dei processi, ma anche la tutela dei contenuti e dei copyright disponibili sulla rete con modalità più favorevoli ai consumatori e alla ricerca, colpendo solo l’illecito arricchimento. L’accesso e lo scambio di informazioni implica anche lo sviluppo delle reti di comunicazione (è il tema, ad esempio, della “banda larga”), la loro capillarizzazione e l’incremento di funzioni per fornire al cittadino sempre più servizi, relativi alla mobilità intelligente o alla sicurezza o a tutti gli ambiti della vita sociale.

 

Il Tavolo di lavoro sulla “Sanità” propone, ad esempio, di inserire nella remunerazione delle prestazioni sanitarie, elementi di meritocrazia in funzione dell’efficienza dei servizi e della soddisfazione dei pazienti. Attualmente i cittadini pagano per i servizi del sistema sanitario nazionale (SSN) relativi ai DRG (diagnosis-related groups ovvero "raggruppamenti omogenei di diagnosi" ) "prezzi identici” per qualsiasi struttura che eroghi prestazioni sanitarie in regime SSN. Un’altra proposta del tavolo è quella che riguarda lo sviluppo della Telemedicina, soprattutto in ambito carcerario al fine di migliorare l'assistenza diminuendo i costi legati al trasferimento dei detenuti verso strutture esterne agli Istituti stessi.

 

Un altro Tavolo di discussione è quello sulla “Tassazione e politiche fiscali” nel quale si stanno elaborando ed analizzando proposte con l'obiettivo di riformare le politiche fiscali italiane, sia a favore dei privati cittadini e delle famiglie, sia delle imprese e del mondo del lavoro in generale. 

 

Le tante sfide


Sono numerose le sfide imposte dalla competizione internazionale tra cui il bilanciamento di interessi tra produzione, crescita e sviluppo sostenibile, che include le valutazioni di impatto sull’ambiente degli insediamenti industriali di produzione e le relative misure compensative. È ormai indispensabile concepire un miglioramento dello stato di benessere della società che sia in equilibrio con la risorse disponibili e con il territorio, per garantire uno sviluppo che non sia intenso solo come “crescita”. In questo contesto i processi necessari per l’innovazione del Paese, la necessità di creare posti di lavoro ed il rispetto delle condizioni ambientali procederanno parallelamente verso un obiettivo comune. 
Particolarmente importante risulta, inoltre, generare occupazione qualificata e leadership tecnologica, cercando di rendere protagonisti gli operatori nazionali, pur con l’intervento di capitali stranieri. Vi è la necessità di rinnovare il settore pubblico, affinché torni ad essere motore dell’economia italiana, incentivando l’efficienza e la qualità dei servizi, con un attento utilizzo delle tecnologie digitali e delle risorse umane e naturali. 


È una sfida grande e importante per la quale ognuno può partecipare con soluzioni concrete. ProXit cerca di offrire a tutti l’opportunità, il diritto/dovere, di dare un contributo concreto in tal senso, dalla con la partecipazione ai Tavoli ed esprimendo le proprie preferenza attraverso la votazione  delle  proposte sin qui elaborate.

 

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http://www.proxit.it/It/HomePage.aspx

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