Il pacchetto normativo per la modernizzazione ed il rafforzamento della catena agroalimentare


Share on LinkedIn

 

Il 6 maggio 2013 la Commissione  Europea ha adottato un pacchetto composto da quattro proposte legislative finalizzate a semplificare e rafforzare la regolamentazione della filiera agroalimentare in Europa, con il fine ultimo di garantire più efficacemente la salute delle piante e degli animali, e quindi una maggiore sicurezza nella filiera agroalimentare.

 

Il mercato globale espone oggi l'Unione a nuovi rischi e richiede una capacità costante e sempre crescente di innovare e di migliorare la competitività del sistema nel suo complesso. Di fronte a questo stato di cose, il pacchetto legislativo contiene quattro proposte regolamentari, che semplificano e ridefiniscono le norme per quattro ambiti chiave della catena agro-alimentare: la salute animale, la salute delle piante, il materiale riproduttivo vegetale, ed infine i controlli ufficiali. Procediamo per ordine:


1) La salute animale interessa tutti da vicino. La comparsa di un focolaio patologico di origine animale può costituire un rischio per la salute delle specie coinvolte ma anche per quella pubblica. Inoltre, possono derivarne effetti negativi di carattere economico e sociale, quali i costi a carico degli allevatori e delle industrie legati alla gestione della malattia e le perdite determinate dalla perturbazione delle attività commerciali. A questo si aggiunge il possibile impatto sui già deficitari bilanci pubblici a causa delle incombenze per le autorità nazionali competenti  legate ad attività di monitoraggio o di eradicazione della malattia. Danni notevoli al mercato e al commercio internazionale possono anche derivare dalle ripercussioni che tali focolai possono avere sulle abitudini dei consumatori, legate spesso alla percezione del rischio e non solo al rischio reale.


2) La salute delle piante è di vitale importanza per la sostenibilità e la competitività dell'agricoltura, dell'orticoltura e della silvicoltura, da cui provengono una parte consistente degli alimenti e dei mangimi; senza dimenticare la necessità di proteggere la salute delle nostre foreste, elemento cruciale per la preservazione dell'equilibrio ambientale e del paesaggio. L'introduzione di organismi nocivi per le piante può avere effetti devastanti sul commercio nazionale e internazionale di piante e di prodotti di origine vegetale. Proteggere la salute delle piante significa quindi tutelare il nostro paesaggio, le nostre economie, i nostri posti di lavoro e le nostre zone rurali.


3) Quanto al materiale riproduttivo vegetale, questo è fondamentale per la qualità della produzione agricola, orticola e silvicola. Costituisce, infatti, il primo anello della filiera agroalimentare e influisce sulla diversità, sulla salute e sulla qualità delle piante e degli alimenti.


4) Nel corso degli anni, l'Unione ha progressivamente elaborato un importante quadro normativo in materia di sicurezza della filiera agroalimentare. La corretta applicazione di tale legislazione in tutti gli Stati dell'Unione è garantita da un sistema di controlli ufficiali, organizzati e attuati dalle autorità competenti di ciascuno Stato. Il sistema europeo di controlli ufficiali garantisce la credibilità delle nostre esportazioni e la sicurezza dei prodotti che importiamo dai paesi terzi. La capacità dell'Unione di esportare si basa sul valore aggiunto dei prodotti europei rispetto a quelli concorrenti provenienti da paesi terzi. L'Unione è anche il principale importatore mondiale di animali vivi e di alimenti per il consumo umano e animale. I controlli effettuati dalle autorità competenti degli Stati membri sui prodotti provenienti dai paesi terzi assicurano che questi rispettino le norme europee o quantomeno che offrano un livello di sicurezza equivalente.


Fatto questo quadro, gli obiettivi concreti delle quattro proposte sono i seguenti.
In primo luogo, il pacchetto mira a semplificare le norme dell’Unione: diverse decine di atti esistenti saranno abrogate e sostituiti da un corpus legislativo più snello e di più facile applicazione.
In secondo luogo, le nuove proposte legislative puntano a modernizzare gli strumenti esistenti per garantire un elevato livello di protezione della salute umana, animale e vegetale.
In terzo luogo, il pacchetto conferisce agli Stati membri dell’Unione Europea gli strumenti necessari a gestire in maniera ancora più efficace i rischi che emergono dalla catena agroalimentare.
 

In materia di salute animale, le disposizioni legislative renderanno più competitivi i nostri allevatori, migliorando gli strumenti per la lotta contro le malattie. Diminuiranno inoltre le incombenze amministrative gravanti su operatori e autorità competenti. Le nuove regole consentiranno altresì d’introdurre norme e requisiti conformi agli standard internazionali, che tengano conto al tempo stesso delle peculiarità locali, delle specificità settoriali e del cambiamento climatico.
 

Ovviamente le nuove norme non impediranno l’insorgere di nuove patologie, sino ad ora sconosciute, o il riemergere di malattie ritenute superate e dei seri rischi che queste comportano. L’afta epizootica o la recente peste suina ne sono un esempio e ci ricordano della necessità di non abbassare la guardia.
 

In materia di salute delle piante, le nuove regole rafforzeranno la capacità degli Stati Membri di prevenire l’ingresso nel proprio territorio di organismi nocivi per le piante e consentiranno una migliore reazione ai focolai. La semplificazione dei movimenti delle piante all’interno dell’Unione Europea attraverso l'armonizzazione legislativa e la semplificazione dei passaporti per le piante aiuteranno a ridurre gli oneri amministrativi.
 

Per quanto riguarda il materiale riproduttivo vegetale, la proposta della Commissione mantiene l’obiettivo di garantirne la libera circolazione assicurando al contempo la sua sanità, qualità e identità. Il tutto, attraverso un quadro normativo più semplice, razionale e accessibile. Sarà garantita una maggiore conformità con gli obiettivi europei in materia di agricoltura sostenibile, protezione della biodiversità e cambiamento climatico.
 

Infine, per ciò che concerne le regole proposte dalla Commissione sui controlli ufficiali, lo scopo è di consentire agli Stati membri di svolgere più efficacemente i controlli necessari per verificare che gli operatori della filiera agroalimentare si conformino alle norme applicabili. Ciò permetterà di ridurre i rischi per la salute (umana, degli animali, delle piante) e di combattere la frode alimentare. In materia di lotta antifrode, si richiede, in particolare, che i piani di controllo nazionali includano controlli specifici diretti a identificare violazioni intenzionali delle regole e pratiche fraudolente. Le sanzioni pecuniarie applicabili a tali violazioni dovranno essere almeno equivalenti al guadagno atteso dall’autore della violazione.
 

La frequenza dei controlli ufficiali dovrà essere decisa sulla base del rischio per una più efficiente allocazione di risorse e per ridurre gli oneri per gli operatori e per le autorità competenti. Queste dovranno anche garantire una maggiore trasparenza delle proprie attività di controllo. Il finanziamento dei controlli ufficiali avverrà tramite tariffe applicate in modo trasparente e uniforme agli operatori che subiscono i controlli. Le microimprese saranno esenti dal pagamento delle tariffe in questione.


Il pacchetto legislativo sarà accompagnato da norme specifiche sulla gestione delle spese, in modo da assicurare la coerenza con il quadro finanziario pluriennale dell'UE. La proposta consentirà anche di attingere alle riserve del settore agricolo.
La sfida ora è di discutere e negoziare le proposte della Commissione con il co-legislatore europeo (Parlamento e Consiglio). Certi di avere una base solida sui cui lavorare, guardiamo con ottimismo al raggiungimento del traguardo.

 

Print Friendly

Autore:


Paola Testori Coggi è dall'aprile del 2010 Direttore generale presso la Direzione Generale per la Salute e i Consumatori della Commissione Europea. E stata consigliere della Commissaria Emma Bonino per la definizione della politica europea in materia di salute dei consumatori; e autrice del Libro Bianco sulla sicurezza alimentare. Paola Testori Coggi è entrata nella Commissione Europea nel 1983 nel settore del controllo delle sostanze chimiche pericolose e dei rischi industriali. Successivamente è entrata nel Gabinetto del Vice-presidente della Commissione europea, Filippo Maria Pandolfi, come responsabile dei programmi di ricerca in materia di scienze della vita, ambiente ed energia. Paola Testori Coggi è una biologa dell'Università di Milano, Italia, con un Master in ecotossicologia. Nel 2008 è stata insignita della Laurea Honoris Causa in Medicina Veterinaria presso l'Università di Cluj, Romania.

Non ci sono commenti.

Inviando il commento accetti espressamente le norme per la Privacy.