Pagamenti con carta, novità per il mercato


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Altroconsumo ha sempre portato avanti con forza in questi anni nelle sue azioni di stampa e di lobby una convinzione: è assolutamente necessario, per favorire il sempre maggiore utilizzo delle carte di pagamento, fare in modo che i prezzi dei beni e servizi non aumentino perché sono pagati con una carta.
E sulla base di questa opinione riteniamo dunque che il legislatore debba assolutamente evitare che negozianti, gestori di siti on line, professionisti possano aggiungere commissioni aggiuntive ai prezzi pubblicizzati proprio perché il cliente/consumatore decide di pagare con un determinato strumento di pagamento.

 

Va proprio in questa direzione l’art 3 comma 4 del dlgs 11/2010 (in vigore dal 1 marzo 2010) che ha recepito in Italia la direttiva PSD (service payments directive) che recita testualmente:…….
3.  Il prestatore di servizi di pagamento consente al beneficiario di applicare al pagatore una riduzione del prezzo del bene venduto o del servizio prestato per l’utilizzo di un determinato strumento di pagamento compreso nell’ambito d’applicazione del presente decreto.
4.  Il beneficiario non può applicare spese al pagatore per l’utilizzo di un determinato strumento di pagamento. La Banca d’Italia può stabilire con proprio regolamento deroghe tenendo conto dell’esigenza di promuovere l’utilizzo degli strumenti di pagamento più efficienti ed affidabili
”.

Banca d’Italia non ha mai stabilito deroghe in tal senso e di certo un eventuale suo Regolamento non andrebbe contro le carte, ma a loro favore, visto gli studi e le prese di posizione dell’Autorità a favore delle carte e della lotta al contante.
Ad oggi dunque il beneficiario di una somma di denaro non può applicare al pagatore spese per l’utilizzo di un determinato strumento di pagamento. Quello che è possibile è invece applicare al pagatore una riduzione del prezzo del bene o servizio se utilizza un determinato strumento di pagamento.

 

In soldoni se un cliente paga con una carta di credito in un negozio o on line non gli possono essere applicate spese aggiuntive rispetto al prezzo pubblicizzato. Quello che invece è possibile è che il sito o il negozio decida di concedergli, se paga con carta, uno sconto sul prezzo pubblicizzato.

 

Il dlgs 11/2010 è ancora pienamente valido e non è stato modificato.
E’ stata ora inserita nel Codice del Consumo dal dlgs 21/2014 (con efficacia dal 13 giugno 2014) una nuova regolamentazione nell’articolo 62 che afferma:
Art. 62.
Tariffe per l'utilizzo di mezzi di pagamento
1. Ai sensi dell'articolo 3, comma 4, del decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 11, i professionisti non possono imporre ai consumatori, in relazione all'uso di determinati strumenti di pagamento, spese per l'uso di detti strumenti, ovvero nei casi espressamente stabiliti, tariffe che superino quelle sostenute dal professionista.
2. L'istituto di emissione della carta di pagamento riaccredita al consumatore i pagamenti in caso di addebitamento eccedente rispetto al prezzo pattuito ovvero in caso di uso fraudolento della propria carta di pagamento da parte del professionista o di un terzo. L'istituto di emissione della carta di pagamento ha diritto di addebitare al professionista le somme riaccreditate al consumatore
”.

 

In pratica nell’articolo si fa esplicito riferimento all’articolo 3 comma 4 del dlgs 11/2010 e si afferma che i professionisti non possono imporre ai consumatori spese per l’uso di determinati strumenti di pagamento ma anche che essi possono imporre al consumatore le tariffe sostenute dal professionista per il pagamento con un determinato strumento. Ovviamente “nei casi espressamente stabiliti”. Da chi ? Quando?

 

Gli scenari possibili sono tanti:


a) Devono arrivare disposizioni specifiche che individuano questi casi e fino ad allora niente può essere fatto pagare al cliente?
b) I casi possibili sono quelli pubblicizzati sui siti?
c) Le tariffe saranno quelle massime indicate dal Regolamento MIF che sta per essere approvato a livello europeo?

 

Riteniamo che nulla di tutto questo accadrà perché continua a rimanere valida la disposizione del decreto che ha recepito la PSD. D’altra parte è quello che come associazione di consumatori abbiamo sempre sostenuto anche in sede di recepimento della direttiva che ha portato alle nuove norme del Codice del Consumo. Riteniamo che comunque le disposizioni del dlgs 11/2010 restino pienamente valide e che quindi non possa essere applicata nessuna spesa aggiuntiva per chi paga con carta un determinato bene o servizio.

 

Di certo ancora molto bisogna fare per favorire la diffusione dei pagamenti elettronici e da questo punto di vista buone notizie sono arrivate dal Parlamento europeo.
Il 3 aprile 2014 il Parlamento europeo ha infatti votato su alcuni cambiamenti alla proposta di direttiva sui servizi di pagamento (cosiddetta PSD2) arrivando quindi ad un testo che sarà approvato prossimamente (si spera entro l’anno).

 

Ci sono due grosse importanti novità (come ci ricorda il Beuc):
a) La responsabilità massima del titolare  della carta in caso di furto o smarrimento si riduce da 150 euro a 50 euro
b) Viene ancora una volta precisato con maggior enfasi che quando si paga con carta non possono essere applicate spese aggiuntive al prezzo.

 

Parallelamente nello stessa seduta è stata anche votata una proposta di Regolamento sulle commissioni interbancarie; un provvedimento molto importante per diminuire il costo dei pagamenti con carta per i negozianti/professionisti. Viene fissato un tetto massimo alle commissioni multilaterali (quelle che incidono sugli esercenti): potranno essere al massimo pari allo 0,3% del prezzo pagato nel caso di carte di credito e per le carte di debito a massimo 0,2% del prezzo pagato o a massimo 7 centesimi a transazione.

 

Ad esempio per l’Italia si avrà già una riduzione significativa per i pagamenti con carte del circuito Pagobancomat (carte di debito): la commissione pagobancomat è pari oggi a 11 centesimi per operazione più una percentuale pari allo 0,1542% del transato. Oggi dunque si pagano su una spesa di 50 euro 18,71 centesimi, domani si pagheranno al massimo 7 centesimi oppure 1 centesimo (dipende da come sarà recepito il provvedimento). Questa riduzione di costi per gli esercenti avrà benefici per i consumatori: si ridurranno i costi per l’accettazione delle carte e questo stimolerà la lotta al contante e avrà benefici nel lungo termine anche sui prezzi dei prodotti. C’è chi dice che così facendo gli emittenti per compensare i minori ricavi da commissioni aumenteranno il costo delle carte di credito. A questo punto però si potrebbe ipotizzare un ipotesi di cartello; e comunque sul mercato ci sono così tante offerte che pensiamo di poter dire che facendo giocare la concorrenza il pericolo non si correrà.

 

Sembrano provvedimenti che vanno tutti in un senso: aumentare l’utilizzo delle carte di pagamento in alternativa al contante.

 

Ridurre la responsabilità massima del titolare prima del blocco in caso di furto/smarrimento a soli 50 euro significa aumentare la fiducia nello strumento da parte dei consumatori-clienti finali i quali sanno che se malauguratamente dovessero perdere la loro carta di credito avranno una protezione prevista dalla legge.

 

Le nuove norme della direttiva PSD2 sottolineano ancora una volta che se si paga con carta di credito non possono essere applicate spese aggiuntive al prezzo pubblicizzato. In Italia esiste già una norma che dice proprio questo (decreto legislativo 11/2010) ma molti operatori soprattutto on line non ne tengono conto. Serve un controllo effettivo da parte delle Autorità altrimenti la situazione non si sbloccherà mai.

 

Ed infine i costi per gli esercenti. Per favorire l’uso dei pagamenti con carta bisogna dare la possibilità al consumatore di poter fare pagamenti ovunque. E dunque bisogna ridurre il costo delle operazioni per gli esercenti che così saranno maggiormente incentivati ad accettare le carte per qualsiasi importo (anche basso) e in qualsiasi periodo dell’anno (anche nel periodo dei saldi o offerte promozionali).

 

Ricordiamo anche che in Italia sta per entrare in vigore un nuovo provvedimento a favore della concorrenza proprio nel campo delle commissioni multilaterali per i pagamenti con carta: il Decreto Ministeriale 14 febbraio 2014, n. 51.

Le novità entreranno in vigore il prossimo 29 luglio 2014 e sono legate soprattutto alla confrontabilità delle commissioni di interscambio che saranno pubblicate in maniera evidente sui siti internet dei gestori dei circuiti e degli acquirers (gli istituti che gestiscono i pos nei negozi) questo per favorire il confronto delle offerte e dunque la concorrenza. Vedremo come andrà a finire.

 

Lato esercenti nel frattempo è entrata in vigore in Italia una nuova disposizione: dal 30 giugno il cliente deve avere sempre la possibilità di pagare fatture e scontrini di valore superiore ai 30 euro con carta di debito (per intenderci le tesserine del circuito Pagobancomat).
Ed ovviamente molti esercenti e professionisti sono tenuti ad installare nei loro negozi/uffici POS per accettare i pagamenti. Infatti secondo la norma un cliente che vuole pagare con carta di debito deve poterlo fare se il pagamento è superiore ai 30 euro. Peccato che la norma non preveda sanzioni per chi non ha il POS e dunque assai difficilmente sarà veramente operativa.

 

Come valutiamo la cosa?
Dal nostro punto di vista è sempre un bene dare la possibilità ai consumatori di pagare con strumenti alternativi al contante. E certo anche per gli esercenti/professionisti è un bene accettare i pagamenti con carte; in molti ancora non si rendono conto di quanto possa essere utile per tutti ridurre l’uso del contante (il contante ha infatti un costo anche di opportunità visto che c’è anche il rischio di poterlo perdere e dunque occorre ad esempio assicurarlo).
Detto questo ci rendiamo anche conto che l’obbligo arriva in un momento delicato per molti esercizi commerciali e professionali. Siamo in crisi economica ed avere un POS comporta un costo fisso annuo ulteriore. Per questo ci auguriamo un calmieramento dei prezzi per i POS (si arrivano a pagare anche 1000 euro per l’installazione e 500 euro all’anno per avere l’apparecchio) e delle commissioni pagate a banche e circuiti. In questo senso un aiuto potrebbe arrivare dalla Commissione europea con le disposizioni di cui abbiamo parlato prima e dalle norme sulla comparazione delle commissioni che entreranno in vigore il prossimo 29 luglio. Nel frattempo sarebbe anche bene stabilire con accordi con le banche delle tariffe più basse per l’installazione e la gestione dei POS accompagnandoli con delle sanzioni per gli esercenti e i professionisti che non si adeguano.

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Autore:


Dal 1995 per l’ufficio studi di Altroconsumo produce analisi sul settore bancario, assicurativo e dei mezzi di pagamento. I lavori spaziano dal credito al consumo al credito immobiliare, dalle assicurazioni vita ai conti correnti ed alle carte di pagamento.

1 Risposta a "Pagamenti con carta, novità per il mercato"

  1. Anna Vizzari scrive:

    Aggiornamento a proposito di commissioni interbancarie per i pagamenti con carte.  L'8 giugno 2015 è entrato in vigore il Regolamento UE 2015/751 che appunto prevede che dal 9 dicenbre 2015 sia previsto un limite di 0,3% alle commissioni interbancarie per i pagamenti con carte di credito e dello 0,2% per le carte di debito e le prepagate. http://www.bancaditalia.it/compiti/sispaga-mercati/strumenti-pagamento/normativa/IFR-eur-lex-europa-it.pdf

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