Semplificazione ed efficienza della Pubblica amministrazione


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Il pacchetto del Decreto semplifica-Italia, Decreto legge 9 febbraio 2012 n. 5, semplificazione e sviluppo, contiene numerosi interventi tesi ad alleggerire i costi della burocrazia che gravano sui cittadini e sulle imprese e alcune misure per lo sviluppo in determinati settori strategici. Il decreto contiene un’ampia serie di provvedimenti di semplificazione, decertificazione e altre disposizioni di sostegno e d’impulso allo sviluppo del sistema economico. Semplificare significa sciogliere nodi legislativi, amministrativi, organizzativi che ostacolano lo svolgimento ordinato della vita di imprese e cittadini e che allentano nel tempo la relazione tra Pubblica Amministrazione e utenti.

In quest’ottica, la semplificazione si è tradotta nel contesto lombardo come il ripensamento di meccanismi e procedure in grado di creare certezza e celerità nella risposta al fabbisogno degli utenti. Le iniziative di semplificazione si sono fondate sia sul principio di sussidiarietà, e quindi sul primato riconosciuto alla società civile, sia sulla partecipazione e responsabilizzazione di imprese, associazioni di categoria, ordini professionali ed enti locali, che sempre più vengono chiamati a esprimere le proprie tesi in merito, lavorando di concerto con le strutture regionali. Una delle principali cause di fallimento dei tentativi di semplificare messi in atto a vario titolo nel passato in Italia è costituita del resto dall’attenzione esclusiva di ogni amministrazione solo al “pezzo” di propria competenza e non all’intero processo. Ciò è tanto più rilevante se si considera che il cittadino percepisce evidentemente la PA come un interlocutore unico.

Semplificare significa ripensare i processi legislativi, regolamentari e amministrativi in una logica di

effettiva accessibilità, fruizione e applicazione delle regole, riducendo all’essenziale gli oneri amministrativi e razionalizzando il più possibile le procedure, con l’eliminazione di ogni ridondanza e sovrapposizione. Occorre però essere concreti, ordinando le priorità e definendo obiettivi misurabili, secondo indicatori di performance semplici, comunicabili e collegati alla soddisfazione del destinatario finale dell’azione amministrativa.

 

 

* La versione integrale sarà pubblicata sul numero 2/2012

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