Liberalizzazioni formato topolino


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L’esperienza europea e italiana mostra, dunque, che il successo di queste politiche dipende criticamente dal meccanismo di governo e di regolazione – tipo Autorità, tipo di controllo delle reti ecc. – che si riesce a porre in essere per ottenere un’effettiva concorrenza. A sua volta la configurazione di questo meccanismo è frutto di una mediazione, talvolta felice altre meno, tra gli interessi del monopolista pubblico uscente (e/o dello Stato) e quello degli stakeholders (consumatori e imprese). Nel caso italiano, il diverso modo in cui Enel, Telecom Italia, Eni e Autostrade sono riusciti a interagire con i policy maker e gli interessi economici privati hanno generato mercati nei quali il livello di concorrenza e i benefici per l’utenza sono assai diversi.

La Legge cresci-Italia ripropone le liberalizzazioni nei servizi pubblici locali e in alcuni servizi alle persone e alle imprese, con l’obiettivo di essere efficace una volta per tutte. Il provvedimento parla genericamente di servizi pubblici locali e, quindi, tace sui problemi sollevati dall’esito del referendum, aspetto su cui ritorneremo più avanti. Saggiamente, anziché obbligare gli enti locali a fare gare, li incentiva in questa direzione, in quanto l’attivazione di gare costituisce, a partire dal 2013, elemento di valutazione della loro virtuosità, ai sensi della Legge n. 111, 15/7/2011. Dal 2013 il sistema delle gare dovrebbe, quindi, prevalere e l’attivazione in esclusiva dovrà essere sottoposta al parere favorevole dell’Agcm. Ma proprio qui sta un punto debole del provvedimento. È, infatti, ragionevole dubitare che questa Autorità, che è già stata caricata di funzioni e di responsabilità di controlli sempre più ampie, sia in grado di assolvere in tempi accettabili anche a questo compito, che comporta l’esame di centinaia, se non migliaia di casi.

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Autore:


Insegna Economia presso l’Università di Milano-Bicocca e l’Università Cattolica di Milano. Ha fondato la rivista Consumatori, diritti e mercato ed è direttore della rivista Economia e politica industriale. Ha pubblicato libri e articoli in tema di concorrenza, politica industriale, economia dei media e proprietà intellettuale. E' vicepresidente di a2a s.p.a.

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